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"Il racconto 'La costola di Adamo' appare come un viaggio di chi rifugge dalla solitudine, alla ricerca di un senso profondo della vita: passa dall'orgoglio all'umiltà, dall'arroganza al dialogo, dalla violenza anche estrema, esecrabile ed inaccettabile, all'amore, metaforicamente dalla notte alla luce. È un passo veloce come un sogno, dall'uomo selvaggio che è in noi, all'homo sapiens che discerne, che si misura e che aspira a correre verso i "confini dell'eterno" con accanto quella parte del suo corpo, la "costola", che ha preso la forma leggiadra della donna, compagna inseparabile nel viaggio della vita. I racconti di Fiaschitello spingono il pensiero ad andare infinitamente più lontano della realtà che ci circonda e vedere le cose anche se i nostri occhi non vedono..." (Antonio Galati)